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Abstract La caricatura non è solo un semplice strumento satirico che causa il riso e l’ilarità, ma è anche uno strumento vitale per criticare in modo allegorico la società, i costumi, le religioni e la politica attraverso modalità parodistiche e satiriche. Per questo motivo, ho sentito l’importanza di analizzare le caratteristiche della caricatura politica e il suo ruolo nella critica della società, ossia la critica disegnata. Il corpus analizza la caricatura della pagina politica nella stampa italiana, dal 2015 al 2018, ed è costituito da vignette caricaturali raccolte da 5 giornali e riviste italiani (di forma cartacea o di formato elettronico), per garantire la varietà dello stile satirico. La tesi è divisa in tre capitoli: il primo riguarda l’analisi lessicale e sintattica della caricatura; mette in chiaro gli elementi lessicali che catturano l’attenzione del lettore, come: neologismi, stranierismi, colloquialismi, segnali discorsivi, interiezioni e nomi alterati. Oltre a ciò, mette a fuoco la brevità costruttiva del linguaggio caricaturale, realizzata tramite l’assenza degli articoli, il massiccio ricorso allo stile nominale, all’uniproposizionalità e all’ipotassi di grado basso. Il secondo capitolo tratta l’analisi semiotica e la decodificazione del messaggio caricaturale. Il terzo capitolo studia l’analisi stilistica della caricatura, ovvero analizza come il caricaturista, a volte, riesce a creare una figura retorica usando soltanto le parole però, qualche volta, la parola da sola non è sufficiente per trasmettere la sua opinione. Per questo motivo, usa sia la parola sia il disegno per chiarire la sua intenzione. |